Il "bucket hat" è uno degli accessori che definiranno l'estate 2025

 Perché il bucket hat è tra gli accessori che definiranno l'estate 2025?



È un capo così versatile da poter essere indossato tanto al mare quanto in città, ricco di charme e funzionale

Dopo aver fatto da protagonista nella sfilata primavera estate 2025 di Dior Men, il bucket hat torna a essere tra gli accessori più desiderati per la bella stagione da parte di tutti e in ogni sua forma. In rafia, in nylon, a rete o nel suo aspetto più tradizionale, il cosiddetto cappellino da pescatore nasce all'inizio del 1900 come accessorio funzionale volto a proteggere il capo dalla pioggia grazie alla sua composizione che, nel tempo, è stata rivisitata da parte di grandi maison di tutto il mondo.

La popolarità del bucket hat, però, si deve anche alla cultura musicale. A cavallo tra gli anni 80 e 90, furono rapper come LL Cool J e Missy Elliott a consacrarlo come punto di riferimento della moda hip-hop. A partire da metà anni 90, invece, gli Oasis – e in particolare Liam Gallagher – iniziarono a indossarlo sia sul palco che nei loro look off-duty, trasformando questo accessorio in un vero e proprio fenomeno di massa, immancabile negli armadi delle nuove generazioni. In altre parole, nel giro di un decennio il bucket hat si era trasformato in un accessorio-manifesto in grado di definire l'identità e lo stile di chi lo sceglieva. Perché, in fondo, la moda ha anche questo super potere: comunicare al mondo chi siamo (o quali sono i nostri gusti musicali, in questo caso) senza aver bisogno di parlare.

Oggi, questo accessorio è indossato tanto in città quanto in spiaggia. 



Lo troviamo sulle passerelle delle grandi maison, da MSGM a Elie Saab, ed è considerato un capo ricco di attitude e charme. Inoltre, mantiene ancora la sua natura utilitaristica, aiutando a proteggere non solo dalle intemperie ma anche da temperature particolarmente elevate. È un capo in grado di sdrammatizzare i look più formali e renderli casual, adatti alle occasioni più disparate.



FONTE: VOGUE ITALIA

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